Un secondo piatto della tradizione veneta che profuma di casa, di pazienza e di amore per la cucina lenta. Il baccalà viene cotto dolcemente con cipolle, acciughe, latte e olio per ottenere una consistenza morbida e un sapore irresistibile!
Ingredienti (per 6 persone):
- 800 g di baccalà ammollato (stoccafisso, già battuto e dissalato)
- 500 ml di latte intero
- 300 g di cipolle bianche
- 3 filetti di acciughe sott’olio
- 80 g di formaggio grattugiato (Grana Padano o Parmigiano Reggiano)
- 200 ml di olio extravergine d’oliva
- Farina q.b.
- Prezzemolo fresco tritato q.b.
- Sale e pepe q.b.
Preparazione:
- Prepara gli ingredienti:
Pulisci il baccalà, togli la pelle e le eventuali lische. Taglialo a tranci larghi. Affetta finemente le cipolle. - Cuoci il soffritto:
In una padella capiente, scalda 50 ml di olio extravergine d’oliva e fai appassire lentamente le cipolle per circa 15-20 minuti, finché saranno traslucide. Aggiungi le acciughe tritate e lasciale sciogliere. Unisci anche un po’ di prezzemolo. - Infarina il baccalà:
Passa i pezzi di baccalà nella farina e disponili in un tegame (ideale uno in terracotta o antiaderente). Ricopri con le cipolle stufate, spolvera con il formaggio grattugiato e irrora con il latte. - Aggiungi l’olio e cuoci lentamente:
Versa a filo l’olio rimasto. Copri con un coperchio e lascia cuocere a fiamma molto bassa per almeno 3 ore. Il baccalà non va mai mescolato: si muove solo il tegame, con movimenti rotatori (in dialetto veneto si dice “pipare”). - Servi con polenta:
Una volta pronto, servilo caldo accompagnato da una morbida polenta fumante.
Consigli e Astuzie:
- Più a lungo cuoce, più diventa buono: anche 4 ore!
- Preparalo il giorno prima: riposando, acquista ancora più sapore.
- Puoi sostituire il latte con metà panna fresca per una versione più ricca.
- Non salare troppo: le acciughe sono già sapide!
Abbinamenti:
Perfetto con un bicchiere di vino bianco veneto, come un Soave o un Pinot Grigio.
Emozioni e Tradizione:
Ogni forchettata racconta una storia di famiglia, di domeniche lente, di mani che lavorano con pazienza. È il trionfo della cucina povera diventata regale nel tempo! Buon appetito!